Anche il filantropo deve saper scegliere.
La prima regola per fare del bene con successo dovrebbe essere individuare progetti con una strategia precisa e un buon ritorno sociale.

La buona notizia è che anche in Italia sta crescendo la filantropia privata e lo conferma la riforma del terzo settore approvata nella seconda metà del 2017, con l’aiuto di Assifero (l’associazione delle fondazioni private) che cerca di mettere ordine nella normativa fiscale che regola 300mila tra Onlus, fondazioni, associazioni, cooperative no profit. Ma non si tratta solo di regolare meglio la filantropia privata. È importante che essa aumenti anche l’impatto sociale dei suoi (encomiabilissimi) sforzi.

Molti sono i soggetti nati negli ultimi anni, in aggiunta alle mille piccole organizzazioni della carità cristiana e alle fondazioni bancarie (non una vera filantropia privata). Sono nate 80 fondazioni corporate create da grandi aziende all’insegna della responsabilità sociale dell’impresa (esempio Enel Cuore, Poste insieme,Bnl); poi fondazioni famigliari/imprenditoriali come il Volo, San Patrignano, fondazione Golinelli. Infine, fondazioni consumer(che raccolgono piccoli contributi da molti donatori)come Telethon , Airc, Fondazione Floriani e Paideia. Assifero ha visto così crescere i propri associati da una decina nei primi anni 2000 ai circa 100 di oggi. Fare del bene è sempre meglio che non farlo. Il problema è che in molti casi il rendimento sociale di questi sforzi potrebbe essere molto più alto. Per fortuna, anche da noi ci sono modelli di successo da emulare. Un esempio è la fondazione Oltre creata da Luciano Balbo, che ha trasferito la sua esperienza di private equity alla filantropia di ventura e dell’impact investing (selezionare e finanziare progetti di innovatori sociali). Balbo ha creato «Oltre» con un milione di tasca sua per selezionare i migliori progetti che ha poi finanziato con due fondi per un totale di 50 milioni investiti da una quarantina di donatori/investitori. Permicro, la sua iniziativa nel microcredito, ha prestato 150 milioni di euro a 30mila persone (un prestito medio di 5 mila euro) ed è diventata leader europeo del microcredito.Il centro medico Santagostino ha già 200mila pazienti nei suoi 9 centri a Milano e uno a Bologna. Oltre segue il concetto della «filantropia sostenibile»: i progetti devono fare un modesto profitto per sostenersi con le proprie gambe e restituire i fondi più l’inflazione. Proprio questo ne fa un buon modello, dato che ha dovuto sforzarsi per avere risultati. Osservando Oltre, si vede subito che la prima regola di successo è scegliere pochi progetti con una strategia ben precisa e con possibilità di un buon ritorno sociale.Per esempio, il centro medico Santagostino ha trovato una nicchia,quella di fornire un’alta qualità nella sanità ambulatoriale a un costo appena superiore a quello della pur ottima sanità lombarda (il prezzo medio delle visite ambulatoriali è appena superiore al ticket, una visita specialistica costa 60 euro e una ecografia anche).Purtroppo questo avviene raramente in molte fondazioni private italiane che alla fine diventano una specie di bancomat che eroga a pioggia a tante iniziative troppo piccole per avere risultati. Una fondazione corporateitaliana ha erogato 900mila euro(in media con le altre fondazioni corporate) in 100 iniziative, pari a 9000 euro per iniziativa. La maggioranza dell’erogato medio delle fondazioni famigliari è inferiore ai 500mila euro all’anno, anche esso spesso frammentato in tante piccole elargizioni.

La seconda regola di successo è l’impegno attivo del filantropo che segue in prima persona il progetto, con l’aiuto di un management professionale ben retribuito e motivato.Luciano Balbo si è impegnato in prima persona a pieno tempo assistito da un vero e proprio amministratore delegato di provenienza business e da un team di 5 persone – mentre Permicro e Santagostino sono anche esse seguite da manager di provenienza aziendale tutti ben retribuiti (Balbo è l’unico volontario).Tutto questo non succede nella maggioranza delle fondazioni corporate e famigliari che di solito sono seguite da manager aziendali part time o da parenti dell’imprenditore, che non hanno nessuna esperienza imprenditoriale e manageriale, anche perché sono troppo piccole per retribuire professionisti di qualità.

La terza regola è il misurare rigorosamente l’impatto sociale della filantropia, per esempio il politecnico di Milano ha analizzato l’impatto sociale del centro Santagostino confrontandone prezzi e qualità dei servizi con altre strutture sanitarie e pubbliche.Questo sforzo permetterà di accedere a nuove donazioni, ma sempre più in concorrenza con altre fondazioni (anche internazionali):i potenziali donatori sono tanti ma sono ancora un po’ scettici e vogliono sapere che fine fanno i propri contributi. Anche questo avviene raramente nella maggioranza delle fondazioni private italiane che, anche per colpa della miriade di iniziative a pioggia e delle poche risorse manageriali, non ne conoscono l’impatto.

Oltre non è la sola a seguire queste regole e ci sono altre fondazioni che, anche se non hanno la pressione del low profit, ottengono ottimi impatti sociali. Ma sono poche. E allora? Ci sono due modalità alternative per fare evolvere la filantropia privata italiana. La prima è che il filantropo si impegni personalmente e sia genuinamente desideroso(a) di avere grandi risultati. Non deve farlo per avere un «bilancio sociale» della propria Corporate social responsability o per farsi bello (a) nell’ambiente del territorio in cui opera l’azienda di famiglia. Lo fa perché vuole lasciare un’eredità morale che lo renda immortale e allora la sua filantropia deve essere eccellente come lo è stata la sua impresa. Bill Gates ha trasferito il suo talento (più 30 miliardi di dollari) alla Bill&Melinda Gates foundation per essere ricordato come il più grande filantropo del mondo e non solo come il fondatore della Microsoft.Purtroppo i Golinelli, Balbo, Colonna, Giubergia,Floriani, Moratti (Letizia e Gian Marco) sono rari, la cultura è ancora spesso solo quella di finanziare squadre di calcio. Se questa opzione non è possibile (ed è totalmente comprensibile che un imprenditore di successo possa fare ciò che vuole con il suo tempo e il suo patrimonio), allora è meglio emulare Warren Buffet che ha affidato i 30 miliardi di dollari della sua fondazione a quella di Bill Gates. Perché la meritocrazia è necessaria anche se si vuole fare del bene.

Fonte: http://www.corriere.it/opinioni/18_gennaio_13/meritocrazia-fare-bene-anc…

Che cos’è il Forum della Meritocrazia

È un'associazione no-profit fondata nel 2011, che ha l'ambizione di rendere l'Italia una comunità meritocratica in cui i valori del merito, distinguibili nell'eguaglianza delle opportunità e nel riconoscimento dei meriti individuali, siano pienamente condivisi e praticati.

Scopri di più su di noi

Se vuoi, tu puoi fare la differenza.

Potrebbe interessarti anche ...

Eletto il nuovo Consiglio Direttivo 2022-24

Buon lavoro al rinnovato Consiglio Direttivo della nostra Associazione!

Certificazione di genere: inclusione è meritocrazia

Leggi il comunicato stampa a cura di Forum della Meritocrazia e PWN Milan.

Meritometro 2021

I dati del Meritometro 2021 presentati in anteprima alla V Giornata Nazionale del Merito.

AIDP e Forum della Meritocrazia: ufficializziamo l’unione

Scarica il testo della convenzione.

Lo stato del merito in Europa: perché l’Italia resta ancora in coda

Meritometro 2020: risultati e commento

Princeton Survey: l’impatto del Covid-19 sulla meritocrazia

Asmae Dachan

Una storia di merito con la S maiuscola!

@lorematernini

Talent Garden: da un'idea a storia di #merito

Jacopo Tondelli

Dal Corriere a Gli Stati Generali: storia di un giornalista non comune

@lacoppiadeisogni

Arjola Dedaj ed Emanuele Di Marino corrono veloci verso Tokio 2020!

Nuovo consiglio direttivo del Forum della Meritocrazia

Lo scorso 11 aprile 2019, durante l'Assemblea Ordinaria, si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo del Forum della Meritocrazia. I Consiglieri eletti sono: Adani Mattia, Neglia Giorgio, Zaccone Domenico, Origlia Maria Cristina, Corna Pellegrini Paola, Zanfrini Laura, Fonta...

Premio Valeria Solesin - Terza edizione

Dalla rinnovata sinergia tra aziende e associazioni, il Forum della Meritocrazia e Allianz Partners annunciano ufficialmente la terza edizione del concorso rivolto a studentesse e studenti delle Università italiane, ispirato agli studi e ai progetti della giovane ricercatrice veneziana sul “Il ta...

Nuove Regole per una Società Sana

Un evento rappresentativo del nostro impegno per la sensibilizzazione e diffusione del merito.

Un anno di Merito: la Seconda Edizione del Premio Valeria Solesin

Il 2018 ha confermato il successo del Premio Valeria Solesin, che alla sua seconda edizione ha raccolto candidature di altissima qualità e un rinnovato supporto delle aziende sostenitrici e delle istituzioni.

Un anno di Merito: Giovani Talenti

Un anno di rilancio di progetti con i giovani, come il nostro "Incubatore di Talenti", che è approdato presso l'Università "La Sapienza" di Roma.

Un anno di Merito: Nasce il Meritorg

Dalla sinergia di Giorgio Neglia, Consigliere del Forum della Meritocrazia responsabile del Meritometro, e dalla necessità di innovare le regole del mercato del lavoro, nasce il Meritorg.

L’Italia nella palude della mediocrazia: i risultati del Meritometro 2018

Aggiornamento annuale del Meritometro, l'indicatore scientifico per misurare il livello di meritocrazia di un Paese.

Premio Valeria Solesin - Seconda Edizione

Dalla rinnovata sinergia tra aziende e associazioni, Allianz Worldwide Partners e Il Forum della Meritocrazia annunciano ufficialmente la seconda edizione del concorso rivolto a studentesse e studenti delle Università italiane, ispirato agli studi e ai progetti della giovane r...

Chi vuole fuggire dall’Italia? Il 3,8% degli europei vive all’estero

Ogni 25 cittadini europei di età compresa tra i 20 ed i 64 anni, uno vive all’estero. Sempre all’interno dell’Unione, ma oltre i confini del Paese in cui è nato. Lo afferma l’Eurostat, secondo la quale nel 2017 questa situazione riguarda il 3,8% della popolazione. Certamente, ...

La manager che difende le donne sul lavoro: "Non è vero che non ci aiutiamo".

Paola Corna Pellegrini Dirige Allianz Worldwide Partners Italia nel nome della tutela delle diversità. Come consigliere del Forum della Meritocrazia, ha ideato il Premio Valeria Solesin.

Anche il filantropo deve saper scegliere.

La prima regola per fare del bene con successo dovrebbe essere individuare progetti con una strategia precisa e un buon ritorno sociale.

Premio al rettore (che è indagato)

La nomina è avvenuta mentre è sotto inchiesta dai magistrati del ministero della Giustizia per concussione e altri reati e «attenzionato» dal ministero dell’Università

L'Islanda e gli stipendi

La parità tra uomo e donna diventa legge.

Università, un movimento per la trasparenza e il merito.

Il ricercatore: “Isolato perché denuncio”

Il Primario che opera anche di sabato

Colleghi in rivolta, sospeso e poi riammesso. Lui attacca: l’ho fatto per accorciare le attese delle pazienti.

Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente

In aumento i laureati italiani che lasciano il Paese, sono quasi 25mila nel 2016 (+9% sul 2015) anche se tra chi emigra restano più numerosi quelli con un titolo di studio medio-basso (56mila, +11%).

Merito e bisogni

In questi mesi è tornato centrale nel dibattito pubblico lo slogan Meriti e Bisogni. In queste due parole poste assieme mi sembra vi sia un'analisi ancora molto attuale dei problemi e un nocciolo di possibili direzioni di sviluppo.

Meritocrazia in Italia: una strada in salita

La classe dirigente e l’opinione pubblica italiana hanno minore considerazione dell’importanza della meritocrazia rispetto ad altri Paesi e il Meritometro ne ha misurato oggettivamente le differenze.

In università concorrenza vuol dire meritocrazia

Parentopoli è un fenomeno che non esiste solo in Italia o negli atenei, ma resta un problema. Che allontana i cervelli. E non attira quelli dall’estero. Le scorrettezze vanno punite.

Perché l’Invalsi va salvato da chi teme la meritocrazia

L’importanza di sottoporsi a una valutazione: lo scontro è tra chi vuole un metro di giudizio unico e trasparente e chi lo rifiuta. 2,2 milioni di studenti ogni anno alla prova.

Lorella Cuccarini: “L’Italia? Non è meritocratica”

“Dobbiamo tornare a investire in cultura. Altrimenti tutti gli artisti se ne andranno all’estero. E dobbiamo investire anche sulla meritocrazia”. Parola di show-girl.

Qui cv ignorato, in Francia accolto a braccia aperte

Antonello de Galizia, 31 anni, vive a Parigi dal 2012. Ingegnere, in Italia non ha trovato lavoro. Airbus, invece, lo ha scelto fra mille candidati. La sua è una storia (a lieto fine) su cui riflettere…

A Londra la meritocrazia premia e vince sul terrore

Ventisette anni e un percorso velocissimo che dall'università l'ha condotta in UK per lavorare in uno dei brand di moda più famosi, Maria Giulia Battaglini racconta la sua esperienza: «Se vuoi, puoi»

I Greci sì che erano veri maestri del merito!

I Greci fondavano la loro società sulla meritocrazia. Quella del corpo, per gli atleti. E quella della mente. Talvolta anche in competizione fra loro. Pitagora, poi, aveva un suo metodo…

Antonio Donnarumma, ennesimo schiaffo al merito

Se il contratto di Gigio rientra nella dinamica di mercato, quello del fratello è il frutto del peggiore familismo anti-meritocratico italiano.: un signor nessuno guadagnerà un milione di euro l’anno.