A Londra la meritocrazia premia e vince sul terrore

London calling», cantavano i The Clash e, da decenni, nonostante lo scorrere del tempo, non si affievolisce il fascino che la capitale del Regno Unito suscita in migliaia di giovani, curiosi di mettersi alla prova, nello studio o nel lavoro (attraverso i mestieri più disparati…) tra un selfie con sfondo il Big Ben e uno shopping da Harrod’s.

La recanatese Maria Giulia Battaglini

Così è stato anche per Maria Giulia Battaglini, nata a Recanati, 27 anni di fresca bellezza e contagiosa simpatia appena compiuti. Segni particolari, un’innata propensione per il mondo della moda e uno slancio del tutto naturale per i viaggi, perchè «per girare il mondo e provare nuove sfide con un pizzico di entusiasmo e la valigia sempre pronta devi essere portato», racconta lei stessa.

Le manca «il mare, il profumo di questa nostra terra», confida nella video intervista concessa (in pausa pranzo) ad Emmausonline, durante una giornata fatta di meeting e impegni lavorativi serrati.

Senza saperlo, in un accento che tradisce l’origine marchigiana ma che, dopo tre anni ormai, si è ormai meravigliosamente intriso del tocco britannico – «devo iniziare di nuovo a leggere libri in italiano, per non perdere allenamento», confida con quel sorriso giovanissimo eppure già molto consapevole e determinato, proprio come era lei da piccolina -, adopera le medesime parole di un altro giovane concittadino che ha spiccato il volo per studiare in Francia (vedi Qui il servizio): «Se vuoi, puoi». In due parole, cioè, tutta la voglia di non sprecare il proprio talento e credere che ci sono aziende e realtà lavorative pronte a scommettere sulle capacità degli under 30. Italiani compresi, seppur scoraggiati da un sistema che molto esige ma poco premia.

«Qui in Inghilterra esiste la vera meritocrazia che vince ogni paura – racconta Maria Giulia, mentre sceglie con cura le parole giuste per descrivere il suo velocissimo percorso professionale -, e la mia storia testimonia che si può arrivare a ricoprire ruoli di responsabilità, se alla base ci sono la passione e l’impegno autentici».

Dopo l’iter accademico a Bologna, infatti, la nostra recanatese, grazie a delle coincidenze fortuite unite ad una solida preparazione, oggi si trova impiegata presso il marchio Dieselcome visual merchandiser (vale a dire, chi si occupa dell’insieme di operazioni che collocano il prodotto all’interno del punto di vendita in sintonia con la strategia commerciale) coronando così un sogno… cucito addosso. «Se penso alla mia famiglia e all’Italia la nostalgia si fa sentire, senza contare che il tempo grigio tipico londinese non giova all’umore: ma l’idea di ritornare a casa e disperdere l’opportunità che ho trovato qui mi fa molto riflettere….», spiega.

La giovane impegnata nello showroom londinese

Lungi da ogni considerazione pleonastica, è risaputo quanto Londra, così come Parigi, sia in queste settimane al centro della cronaca internazionale, mirino di quella «Terza Guerra mondiale a pezzi», come l’ha definita papa Francesco, in cui gli attacchi terroristici seminano morte e panico quotidiano.

Nonostante la Brexit e i timori per il futuro economico di questa “oasi” così ambìta dai ragazzi, mèta impressa nell’immaginario collettivo per occasioni di svago, apprendimento della lingua più parlata al mondo e chance lavorative, la giovane Battaglini non ha dubbi sulla scelta intrapresa, e ripercorre le tappe, non bruciate ma «colte al volo, in un vero carpe diem!», attraverso cui un colloquio si è trasformato in una conferma che molti suoi connazionali attendono a lungo, purtroppo senza grandi speranze: avere una gratificazione dei propri meriti e conquistare, con forza di volontà, la possibilità di lavorare in un gruppo di lavoro «dove si respira un clima easy, senza pressioni o competizioni».

Già, una chimera per molti italiani, una certezza per quei cervelli che, come Maria Giulia Battaglini decidono non di fuggire ma di realizzarsi oltre confine. Londra, e non solo, chiama, recita la canzone, e «i never felt so much a’ like»: «Non mi sono mai sentito così bene»…

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