ISPER letture HR - Il valore del lavoro: … come attrarre e trattenere chi fa davvero la differenza
- 03 luglio 2025 Notizie Dicono di noi

Un interessante articolo di Rossella Cardinale, entrata a far parte del rinnovato Consiglio Direttivo del Forum della Meritocrazia
Di seguito la parte dell'articolo dedicata alla "Meritocrazia cercasi"
Un altro tassello fondamentale riguarda il valore del merito. In Italia la mobilità sociale è bloccata e il futuro dei giovani dipende ancora troppo dalle condizioni familiari, a causa di una burocrazia opprimente, un carico fiscale elevato e un sistema giudiziario inefficiente che scoraggiano investimenti e innovazione imprenditoriale. Non sorprende che tra il 2011 e il 2023 oltre 550.000 giovani siano emigrati all’estero, con una perdita di capitale umano stimata in 134 miliardi di euro. L’85% di chi lascia l’Italia ritiene che all’estero ci sia maggiore meritocrazia e migliori opportunità. A monitorare questa situazione è il Forum della Meritocrazia, un’associazione indipendente che promuove la cultura del merito e che ha ideato il Meritometro, uno strumento che misura quanto un Paese valorizzi i talenti, basato su 7 indicatori chiave (libertà, pari opportunità, qualità del sistema educativo, attrattività per i talenti, regole, trasparenza e mobilità sociale).

L’Italia è ultima in Europa con appena 27 punti su 100, lontana dai Paesi più virtuosi come Finlandia e Danimarca. Questo quadro di “grande immobilità”, spinge i giovani più capaci a cercare futuro altrove. Se però, secondo i dati dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori che, ogni anno, attraverso il Rapporto Giovani, fotografa in profondità desideri, paure e aspettative dei 18–34enni italiani, nel 2025, meno della metà dei giovani si dichiara “molto speranzosa” sul futuro, vuole dire che serve un cambio di rotta per trattenere e valorizzare il capitale umano.
Chi ha un lavoro, fa volontariato o ha reti sociali attive, mostra livelli di benessere emotivo nettamente superiori. I giovani dunque chiedono autonomia, relazioni autentiche e possibilità di contribuire a qualcosa di più grande e vogliono aziende che non solo “dichiarino” i valori, ma che li vivano concretamente.
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