Il Sole24Ore – Aziende internazionali più attente ai talenti

di Maria Cristina Origlia

A un anno dallaprima edizione dell’indagine “Leadership & Meritocrazia” nelle aziende, realizzata dal Great Place to Work Institute Italia su commissione del Forum della Meritocrazia, lo scenario non è mutato un granché, ma aumenta la polarizzazione tra i più e i meno virtuosi. Ovvero tra le aziende internazionali, che non possono permettersi di sprecare talenti e quelle che, lavorando solo sul mercato interno non hanno contezza di quanto il merito convenga al business. 

E’ questa la sintesi dei risultati della seconda edizione, che saranno presentati il 29 ottobre nell’ambito del Sap Forum. L’indagine ha coinvolto, grazie anche alla partnership con Aidp, 51 aziende di diverse dimensioni e settori, raccogliendo circa 23mila questionari (tasso di risposta del 76%). La percezione generale del livello di leadership meritocratica da parte dei lavoratori si attesta su una media del 55% (+2% rispetto al 2014), ma rimane drammaticamente lontana dalle 35 aziende Best italiane, Europee e Global. «Ci aspettavamo di più – afferma Claudio Ceper, Presidente del FdM -. La verità è che questi dati sono sintomo di una classe dirigente, manageriale e politica, ancorata a vecchie logiche».

Nel dettaglio, migliorano leggermente (di 2-3 punti) credibilità della leadership, applicazione dei criteri meritocratici e valorizzazione delle persone, mentre risulta scarsa, nella fase dell’assunzione, l’attenzione a verificare la sintonia dei valori delle persone con la cultura aziendale. «Un aspetto – commenta Alessandro Zollo – ceo di Gptw Institute Italia – dovuto, probabilmente, a ridotto ricorso ai professionisti della selezione in Italia, che non aiuta a far emergere il potenziale di crescita e la coesione interna delle organizzazioni». 

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