I giovani motore della crescita

I giovani come motore della crescita del Paese. Ne è convinto Domenico Zaccone ex amministratore delegato di Sara Lee Italia ed in passato executive di Unilever.

Le Assise di Confindustria. Largo consumo.

«Il desiderio e le ambizioni sono fonti di energia che spingono la crescita e lo sviluppo in modo duraturo» ha detto Domenico Zaccone che alle Assise è intervenuto nel focus group sui giovani. Nella sua carriera di manager Zaccone ha sempre puntato sui giovani. Nelle scorse settimane è stato il mentor del team di cinque del Mba della Sda Bocconi che è arrivato ad un soffio dall’aggiudicarsi il milione di dollari dell’Hult Int. business school insieme alla fondazione Clinton.

A Bergamo ha fatto cinque proposte concrete per fare emergere «i desideri e le ambizioni dei giovani, sia nelle imprese che nelle istituzioni».
«La prima cosa importante è ascoltarli e non solo dar loro direttive. In azienda mi trovavo regolarmente a colazione con i più giovani per sentire le loro idee». 
Secondo, «occorre renderli protagonisti a tutti i livelli organizzativi. Ho sempre preso stagisti in azienda e con me non hanno mai fatto fotocopie». Nel breve periodo, «uno strumento adatto a rompere gli schemi potrebbe essere quello delle “quote”» per costringere imprese e istituzioni a dare spazio ai giovani. 
«Appena entrato in Unilever – racconta – mi è servito moltissimo entrare in un gruppo di direzione da cui i giovani di solito sono esclusi». La terza cosa «è dar loro la visione la visione d’insieme: guardare la foresta e non solo l’albero che cresce». Poi meritocrazia «che significa premiare chi ha il coraggio di rischiare ma sa imparare dagli errori. 

Infine, educazione, coinvolgendo le imprese negli organi decisionali della scuola e dell’università.»

di Gi. Ch. 

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