Bufale e Meritocrazia

Un commento recentemente apparso sulla stampa si chiede se il Meritometro, uno strumento sviluppato dal Forum della meritocrazia, non sia una ‘bufala politica”.

Ovviamente per l’autore del commento la domanda è retorica. Il Meritometro non sarebbe nient’altro che una “bugia volta a manipolare un’opinione pubblica già orientata nel senso giusto, la quale non desidererebbe altro che essere confermata nel suo pregiudizio”. Per questo motivo saremmo “socialmente pericolosi”.
Il Meritometro , che consiglio a tutti perlomeno di valutare, è stato sviluppato con il supporto metodologico e statistico di professori universitari e per quanto spiacevoli ne possano essere le indicazioni, non può quindi purtroppo essere facilmente liquidato. Lascio comunque agli accademici la disquisizione (la metodologia utilizzata per sviluppare gli indicatori è trasparentemente consultabile). Preferisco concentrarmi qui sulla sostanza e sullo stato della meritocrazia in Italia.
L’opinione pubblica italiana purtroppo non è orientata nel senso del merito. Anche se ci sono nuclei di persone – come il Forum della meritocrazia insieme ad altri – che lo chiedono a gran voce e lo promuovono attivamente, la maggioranza dell’opinione pubblica fondamentalmente lo teme e rifugge. La domanda di merito è un po’ come la domanda di cambiamento. Lo si chiede a parole salvo poi rifiutarne le implicazioni quando riguardano noi stessi.
Alcuni poi – come l’autore del commento – lo vedono nientemeno che come uno schermo, una manipolazione che le “elite” userebbero per giustificare la propria posizione di privilegio (questa era una delle visioni ironiche sul merito presenti in “L’avvento della meritocrazia” di Micheal Young).
Al Forum della meritocrazia crediamo che meritocrazia significhi cercare di rendere il nostro Paese una società caratterizzata da trasparenza, eguaglianza delle opportunità e dalla libertà di poter esprimere i propri talenti e di vederseli riconosciuti al di là di familismi e consociativismi vari. E ci impegniamo per questo obiettivo, coinvolgendo volontari e organizzando programmi di mentorship gratuiti per giovani talenti, lanciando campagne per ottenere maggiore meritocrazia nei consigli di amministrazione delle aziende (perchè la meritocrazia in Italia non è solo un problema nel settore pubblico) e cooperando con altre associazioni che hanno obiettivi coerenti con i nostri. Transparency International per la trasparenza, Valore D per le pari opportunità, NED Community per una governance migliore delle nostre imprese.
Non siamo una bufala, ma speriamo di essere pericolosi, per quel coagulo di interessi costituiti che ha paura di confrontarsi in un campo aperto e trasparente con i talenti degli altri. Chiediamo anzi a tutti coloro che vogliono essere pericolosi con noi di impegnarsi a lavorare per cercare di rendere questo belllissimo Paese ancora migliore.
Mattia Adani , Consigliere del  Forum della Meritocrazia

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