La velocità di innovazione è direttamente collegata alla gestione dei talenti
- 06 luglio 2018 Notizie Rassegna Stampa
Italia: cultura, talento e sistemi IT rimangono ancora tra i principali ostacoli alla trasformazione digitale
Cornerstore OnDemand (NASDAQ: CSOD), azienda leader nel software in ambiente cloud per la formazionee la gestione del capitale umano (HCM), ha annunciato i risultati dell’ultima indagine europea, condotta in collaborazione con IDC, “Future Culture: costruire una cultura di innovazione nell’era della trasformazione digitale”.
Per il terzo anno consecutivo, IDC ha realizzato uno degli studi più completi su professionisti HR, responsabili IT e manager di linea in aziende con oltre 500 dipendenti. Condotta su un campione di oltre 1900 intervistati in 14 paesi europei, Italia compresa, l’indagine fa seguito agli studi “Azienda del futuro e trasformazione digitale: sfide e opportunità per sprigionare i talenti” (IDC, 2017) e “Future People: Le postazioni di lavoro nell’era della trasformazione digitale” (IDC, 2016).
Trasformazione digitale: a che punto siamo?
L’indagine dimostra come la trasformazione digitale sia una delle principali priorità strategiche in tutta Italia. A oggi, solo il 7 percento delle aziende italiane sostiene di non aver ancora iniziato un percorso di trasformazione digitale, contro il 9 percento del 2017, a dimostrazione di come, da questo punto di vista, l’Italia stia raggiungendo il resto dei paesi europei. Tuttavia, confrontando i dati di quest’anno con il sondaggio del 2017, la “resistenza culturale al cambiamento” costituisce ancora la sfida principale delle aziende italiane, che si collocano in cima alla classifica anche nel 2018.
Quest’anno le altre sfide che le aziende si trovano ad affrontare sul fronte della trasformazione digitale riguardano i sistemi IT legacy (30 percento); la mancanza di innovazione interna (24 percento) e la carenza di partnership (20 percento rispetto all’11 percento del 2017). È interessante inoltre notare come il numero delle aziende che dichiara di essere incapace di trovare talenti e competenze sia quasi dimezzato, passando dal 26 percento del 2017 al 14 percento del 2018.
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