Meritocrazia nei rapporti di lavoro
- 01 marzo 2020 Progetti Meritocrazia nelle Organizzazioni
Il capitale dell’impresa è sempre più umano e il riconoscimento del merito è determinante per attrarre e fare emergere il talento delle persone. Competenze, inclusione, networking, pari opportunità, team, sono parole chiave che esprimono un profondo cambio culturale nei rapporti di lavoro
di Laura Bruno
HR Director di Sanofi Italia e Consigliere Forum della Meritocrazia
Il lavoro è sempre più intellettuale, complesso, creativo, finalizzato a creare valore aggiunto per le imprese e il contributo del lavoro è sempre più legato ai risultati. Inoltre le aziende si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse, in cui la competizione va oltre i confini geografici e dei singoli settori. Ciò richiede competenze hard e soft in continua evoluzione ed è necessario creare relazioni di lavoro per far emergere il talento delle persone.
Le profonde trasformazioni del lavoro generate dall’automazione e la crescente importanza del capitale umano richiedono un rapporto basato su principi meritocratici efficaci e trasparenti.
L’Italia è in fondo alla classifica europea della meritocrazia, come ha scritto il collega Giorgio Neglia nell’articolo “In cerca di merito (altrove)” e la carenza di pratiche meritocratiche nelle imprese e nelle organizzazioni pubbliche rischia di comprometterne la competitività e lo sviluppo, costringendo giovani di talento ad emigrare in mancanza di contesti meritocratici e prospettive di lavoro interessanti.
Nel consiglio del Forum della Meritocrazia ci siamo chiesti cosa potessimo fare per creare maggiore cultura meritocratica nelle organizzazioni lavorative, per favorire la partecipazione attiva e migliorare sia i risultati dell’impresa, sia il clima e la soddisfazione dei collaboratori.
In poche settimane abbiamo condiviso con la confederazione dei dirigenti CIDA e l’associazione delle imprese Assolombarda un progetto che si svilupperà nel tempo partendo da una indagine sulla percezione dei manager sull’MBO, cioè la modalità con cui sono assegnati gli obiettivi e riconosciuti i risultati conseguiti.
L’indagine anonima, che sarà proposta nel periodo marzo e aprile ai dirigenti in servizio nei settori privati e pubblici delle Federazioni aderenti alla CIDA, si articola in due serie di domande introduttive per rilevare la percezione generale della meritocrazia; una serie di domande specifiche sulle modalità di assegnazione e valutazione della componente variabile della retribuzione (MBO); ed infine le domande per rilevare alcune caratteristiche dei rispondenti: classi di età, settore, funzione, etc.
Proponendo il questionario ad alcuni colleghi, per verificarne l’efficacia, ci siamo resi conto che la compilazione stimola riflessioni che aumentano la consapevolezza e la conoscenza delle buone pratiche di gestione dell’MBO. Quindi una indagine non solo utile a fare chiarezza sulla Meritocrazia nei rapporti di lavoro dei dirigenti in Italia, ma anche una prima azione per promuoverne la cultura.
I risultati dell’indagine saranno presentati in Assolombarda il prossimo 8 giugno e commentati dai partecipanti alla Tavola Rotonda “Meritocrazia nei rapporti di lavoro”.
La meritocrazia rappresenta una fra le principali chiavi di successo del sistema Paese, delle imprese, delle organizzazioni pubbliche e confido nella partecipazione attiva dei colleghi compilando il questionario