Merito e bisogni

In questi mesi è tornato centrale nel dibattito pubblico lo slogan Meriti e Bisogni. In queste due parole poste assieme mi sembra vi sia un’analisi ancora molto attuale dei problemi e un nocciolo di possibili direzioni di sviluppo.

In questi mesi è tornato centrale nel dibattito pubblico lo slogan Meriti e Bisogni. In queste due parole poste assieme mi sembra vi sia un’analisi ancora molto attuale dei problemi e un nocciolo di possibili direzioni di sviluppo. Trovare soluzioni per ridurre le disuguaglianze includendo gli Outsider, persone e territori, senza deprimere lo sviluppo economico e le eccellenze è il tema principale. La qualità dell’ Education ,della Pubblica Amministrazione e dell’ambiente socio economico sono gli strumenti principali. La sfida è resa complicata dalla dimensione internazionale, con i molteplici attori coinvolti (mercati, istituzioni sovranazionali, migrazioni) e dal cambiamento tecnologico molto veloce.
Il modo migliore per dominare questi cambiamenti credo sia una suddivisione chiara delle responsabilità tra soggetti diversi: la Politica, le Amministrazioni Pubbliche, le Aziende, le Persone. Tutti questi soggetti devono essere incentivati a fare di più e meglio dando ad ognuno il giusto mix di diritti/protezioni e doveri/ricompense. In particolare credo sia fisiologico immaginare per il futuro prossimo una Politica più snella, efficace, costruttiva e competente.
Questo significa che la Politica non deve ergersi a soluzione di ogni problema, ma deve fare poche cose fatte bene lasciando ad altri soggetti parti di responsabilità. In particolare deve fare sintesi tra interessi diversi, mantenendo i giusti equilibri in funzione del benessere comune e deve comunicare bene aiutando la comprensione dei problemi.
Immagino una Politica
  • Snella (qualche centinaio di persone a livello nazionale) che non alimenti le conflittualità e gli interessi contrapposti ma li porti ad unità.
  • Efficace nel senso di fare poche cose semplici e portate a termine.
  • Costruttiva nel senso di fare il proprio mestiere senza troppi proclami e senza una costante sovraesposizione mediatica e invasiva nell’economia e nella società.
  • Competente con persone che lo facciano come mestiere e sappiano porsi obiettivi concreti e vengano valutati su quelli e non su quello che esce sulle pagine dei giornali tutti i giorni.
  • Responsabile. Deve essere un Job che dia output chiari e sappia saper fare e saper far fare agli altri.
So che sto immaginando un qualcosa di molto diverso da quello che succede oggi. Ma mi pare di vedersi posare finalmente la polvere degli scontri ideologici del passato e di veder svanire le soluzioni più mediatiche della Seconda Repubblica. Finalmente si vede il vuoto da riempire e il passato sta arretrando a favore del Futuro
Ancora ci sono i clamori dei vecchi leader che offrono le loro soluzioni omni comprensive, semplici, accattivanti e localistiche, ma credo siano un mondo che vedremo cambiare presto a favore di leader che sappiano costruire squadre di persone libere e di qualità.
Spero che le Persone accompagnino questo processo rapidamente già nel 2018 con in mano la scheda elettorale e con fiducia nelle proprie capacità.
di Niccolò Boggian

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