Intervista ad Andrea Prandi

I giovani e le iniziative per favorirne la realizzazione

Gentile dott. Prandi la ringraziamo del tempo che potrà dedicare a questa breve intervista e le facciamo i complimenti per le iniziative Edison Start e Smart Italy ( www.smartitaly.it). Ci sembrano segnali importanti di meritocrazia e di ottimismo che vanno divulgati e portati a modello. 
Iniziamo dall’associazione Smart Italy, cos’è e come funziona?
Smart Italy è nata ormai tre anni fa con l’obiettivo di valorizzare il talento italiano in ambito digitale. In tempi nei quali a parlare di startup eravamo in pochi e l’innovazione in Italia faticava a penetrare, ho voluto fondare un’associazione che si mettesse a disposizione di futuri imprenditori e che potesse accompagnarli nella loro crescita.

Qual è il bilancio dei primi tre anni di attività? Quali sono i principali risultati?
In tre anni abbiamo costruito un solido network, abbiamo aiutato numerose startup a nascere, alcune le abbiamo viste fallire e altre crescere. Abbiamo organizzato eventi, fiere e coordinato i tavoli per l’Unità di Missione dell’Agenda Digitale, contribuendo allo screening delle realtà presenti nel territorio, collaborato con le principali università e centri di ricerca italiani e abbiamo realizzato un portale dedicato alla ricerca italiana.
Siamo stati anche partner di importanti aziende per le quali abbiamo realizzato progetti in ambito digitale, abbiamo supportato micro imprese ad entrare nel mercato italiano ed abbiamo contribuito allo sviluppo e all’affermazione del loro brand.

Quali sono i progetti per il futuro?
Nel 2015 il sito dedicato alla ricerca www.geniuslab.org avrà una nuova veste grafica, nuove funzionalità e sarà parte di un kit didattico per gli alunni delle scuole elementari. Per Smart Italy il 2015 sarà anche l’anno della nascita di una società di consulenza che potrà fornire alle startup associate una serie di servizi a prezzi agevolati anche se di altissima qualità ,grazie al network di professionisti che negli anni hanno aderito a Smart Italy.

Credo che la sua esperienza professionale ed associativa sia molto interessante anche per dare un opinione su temi più generali. Sembra che l’economia stenti a riprendersi e che il futuro sia abbastanza incerto . C’è però questo fenomeno molto positivo di giovani e meno giovani che avviano nuove attività. 
Come vede il panorama delle start up in Italia? Quali iniziative servirebbero per consolidarlo e supportarlo?
Nell’ultimo anno c’è stata una crescita esponenziale dei giovani, oltre tremila le startup innovative, che si sono cimentati con la nascita di nuovi business segno che finalmente anche in Italia si può fare innovazione. Le iniziative, sia pubbliche che private, a sostegno delle startup non si contano: bandi, contest, percorsi di accelerazione, spazi di coworking. L’ambiente è favorevole, i capitali da investire non mancano e le aspettative sono alte ma dobbiamo ricordare che la fase più critica, dopo quella iniziale, è quella che ormai chiamiamo upstart e che solo in pochissimi superano. Questo passaggio risulta ancora poco supportato e necessità di una strategia, a livello di Paese, che punti all’affermazione
 
Uno dei driver di innovazione e di opportunità sul mercato è sicuramente internet e il mondo digitale. Quali sono le specificità di questo settore? Crede che le start up debbano focalizzarsi sul settore digitale o ci sono altri settori interessanti?
Nel 2014 abbiamo visto un aumento consistente di progetti in ambito sociale, startup di associazioni che promuovono attività filantropiche. Bisogna quindi interrogarsi sul significato di start up, se per startup si intende un’impresa che sta nascendo, in potenza non ci sono settori esenti da questo fenomeno. Ma se per startup si intende un progetto ad alto contenuto tecnologico, il settore nel quale – anche in vista di Expo 2015 – bisogna concentrarsi è sicuramente il turismo. Interessante anche lo sviluppo di numerosi marketplace rivolti a semplificare la ricerca e la prenotazione dei più disparati servizi (dalle pulizie con Helpling, agli autisti con Uber e al servizio di lavanderia con Mamaclean).

Veniamo al tema della Meritocrazia che a noi sta molto a cuore tanto da averle dedicato un’ associazione e tre anni di attività ( www.forumdellameritocrazia.it). Noi crediamo che avere una società più meritocratica sia un fattore strategico per lo sviluppo futuro del Paese e che, seppur in modo lento e graduale, ci siano dei passi avanti in questo senso. Cosa ne pensa del concetto di Meritocrazia? E quali misure pratiche suggerirebbe perché si aumenti il grado di Meritocrazia?
Smart Italy supporta i giovani talenti italiani aiutandoli a sviluppare il proprio business. Dalla selezione dei progetti al percorso di mentorship tutto avviene basandoci sul merito e sulla validità dell’idea. Nell’ecosistema start up il concetto di meritocrazia è declinato nei concorsi, nei contest e negli acceleratori che premiano idee meritevoli solo dopo attente valutazioni che tengono conto di numerosi fattori, primo fra tutti le competenze del team, la sua solidità e affidabilità.

Torniamo infine ai temi dei giovani e del lavoro. Noi stiamo seguendo il progetto di “Incubatore di Talenti” (https://www.forumdellameritocrazia.it/mentoring.aspx)  , creato per unire la voglia di “giveback” dei senior e l’esigenza dei laureandi di avvicinarsi più rapidamente al mondo del lavoro . Cosa ne pensa delle nuove generazioni? Quali sono le loro caratteristiche positive dal punto di vista professionale e quali i limiti?
I vent’enni di oggi hanno più risorse di quelli della mia generazione, hanno la possibilità di accedere ad una quantità di informazioni, di prodotti e di esperienze che prima solo pochi privilegiati potevano permettersi. Questo è possibile grazie ai progressi fatti in campo tecnologico e alla facilità negli spostamenti che hanno introdotto le compagnie low cost. Con Smart Italy vedo ogni giorno giovani che credono nelle proprie idee, che lavorano sodo e che hanno trovato il modo di reagire alla crisi portando avanti progetti che molto spesso si sono autofinanziati. La tenacia, è sicuramente la caratteristica dei giovani di oggi e come senior non posso che affiancarli, credendo nelle loro idee e provando a trasmettere quella struttura che a volte manca a chi è “selfmade”.
 
Grazie del suo tempo ed in bocca al lupo!

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