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MICHELE VITALI

Consigliere

C’è una naturale e totale convergenza tra la battaglia per la meritocrazia e la lotta anticorruzione. L’impegno per una Italia più giusta e meritocratica è il miglior investimento nel breve termine, perché libera risorse umane e manageriali, a oggi troppo compresse da logiche extra-economiche, che mirano solo allo status-quo. Bisogna spingere la Meritocrazia a ogni livello, dai quadri e funzionari fino ai vertici aziendali ed addirittura fino alla compagine azionaria, per inoculare un vaccino anticorruzione a presa sicura ed effetto duraturo. Un’Italia più meritocratica attirerà più capitali dall’estero, innestando rapidamente un ciclo virtuoso di sviluppo via via sempre più solido, socialmente sostenibile e gratificante.

Laureato con lode in Finanza alla Bocconi, ha lavorato 22 anni nelle banche internazionali tra Milano, Roma e 3 volte expatriate a Londra, fino a diventare Condirettore Generale per l’Italia di una delle più grandi banche estere.
Dal 2002 al 2004 è stato Vicepresidente di un Gruppo industriale privato, con 600 addetti e stabilimenti anche un USA ed Est Europa, per passare nel private equity prima internazionale, poi in un fondo per PMI italiane.
Ha rappresentato l’investitore istituzionale nel CdA di una società hi-tech in fase di quotazione (Premio AIFI come “miglior IPO 2006”), e membro del CdA del Fondo Pensione COMETA (il terzo Fondo Pensione in Europa, colle pensioni di 470 mila metalmeccanici) nel triennio post-Lehman.
Dal 2010 è Presidente una holding che investe in Venture Capital.
Tra i primi volontari nella anticorruzione in Italia, nel 1993 fu nominato nel CdA di una delle più grandi Municipalizzate in uscita dal Commissariamento post-Tangentopoli, contribuendo a riportarla in attivo in 18 mesi. Da 6 anni fa parte dell’Advisory Board italiano di Transparency International, la più grande ONG al mondo di contrasto alla corruzione.